
L’Uragano russo
Potrei dire che la musica dell’Uccello di fuoco di Stravinsky fece il mio primo approdo con i Balletti Russi di Diaghilev. La mia mamma me l’aveva fatta ascoltare quando ero piccola. Il Balletti Russi sono stati une revoluzione, una palla di cannone venuta dall’est, che cambiò il campo della danza per sempre all’inizio del ventessimo secolo.
Basta i costumi lunghi, classici, la danza frontale. Fondati in 1909, i Balletti Russi rappresentavano un esempio di creatività ottimo, mescolando moda, arte contemporaneo, musica e danza. Lo scopo di Diaghilev era di fare conoscere l’arte russa in Occidente. Ci è riuscito accircondato dai più grandi pittori, compositori o ballerini. Picasso, Matisse, Braque, Bakst, Natalia Gontcharova, Debussy, Stravinsky, Satie, Cocteau, Lifar, Nijinski, Fokine, tutti hanno fatto parte della storia dei Balletti Russi.

Danza moderna, costumi e scene colorati, incluando cubismo, futurismo e surrealismo. Se questa novità ha scioccò il pubblico dell’epoca, i Balletti Russi conobbero comunque un successo enorme e mondiale. Grande impatto per l’arte decorativa, la compania di Diaghilev rimane ancora oggi un esempio. I suoi balletti sono sempre presentati dalle grande companie di danza perché non c’é dubbio che senza questo periodo “Diaghilev”, la danza non sarebbe quello che è oggi.

Per saperne di più su questa grandissima compania e i suoi artisti, ci sono due soluzioni : sia, comprare il libro, Leon Bakst, L’Arte del teatro e della danza, scritto da Elisabeth Ingles e pubblicato da Parkstone International, sia attraversare l’oceano Atlantico per rendervi alla National Gallery of Art di Washington e vedere la mostra Diaghilev and the Ballets Russes, 1909–1929: When Art Danced with Music.

